METALLI INDUSTRIALI, ORO, PETROLIO, BREVI NOTE D’AGGIORNAMENTO
Poche righe per rilevare che il prezzo del rame LME a 3 mesi ha raggiunto e superato il valore di 4.500 $ a tonnellata, previsto a gennaio 2015 come possibile minimo per tutto l’anno in corso (il massimo annuale ipotizzato era di 6.800 $).
Mentre scriviamo il metallo rosso quota 4.460 e l’idea che la discesa possa continuare prevale ancora, rispetto all’ipotesi contraria, di un cambio di direzione. Un temporaneo rimbalzo di breve potrebbe interrompere la caduta, ma pare verosimile e ragionevole che nel mirino del mercato ci sia quota 4.200-4.000.
L’intero comparto dei metalli industriali, ferrosi e non, resta sotto pressione per svariati motivi, che continueranno a far sentire il loro peso nella prima parte del 2016.
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La decisione cinese di approfittare della crisi per conquistare nuove quote di mercato, soprattutto nell’alluminio e nell’acciaio, complice la svalutazione dello yuan, non consente (ancora) alcun ottimismo sulle prospettive dei prezzi.
La Russia, importante produttore d’acciaio e alluminio, che può avvalersi del fattore valutario (grazie al crollo del rublo) per essere maggiormente competitiva, complica ulteriormente lo scenario di un mercato che vede un soverchiante predominio dell’offerta.
I tagli produttivi annunciati fino adesso ancora riescono a cambiare le sorti del mercato. La forza del dollaro, tra l’altro, continua a pesare, anche per il conseguente abbandono delle operazioni di carry trade aventi ad oggetto le materie prime.
I mercati, d’altro canto, si muovo sempre da un estremo all’altro e questa volta non farà eccezione.
Le opinioni delle maggiori istituzioni attive su questo mercato sono ancora decisamente negative anche se, in qualche caso e su qualche metallo cominciano ad emergere pareri neutrali.
Cambiando argomento, anche l’oro sembra indirizzato verso una continuazione del ribasso e riteniamo possibile e probabile che il mercato raggiunga l’obiettivo che indicammo nel nostro Report Annuale di gennaio 2015, a 950$. Ricordiamo che su questo metallo prezioso la nostra idea mutò in senso ribassista, a partire dalla primavera 2011.
Il petrolio WTI ancora si mantiene all’interno del range pronosticato in gennaio 2015 che, come noto, era di 65 – 32$.