Metalli non ferrosi, tra crisi cinese e politica monetaria americana

Metalli non ferrosi, crisi cinese e politica monetaria americana spaventano i traders

Le materie prime recuperano, dopo il crollo

(stralci dal nostro Report settimanale del 29 luglio)

Mercato dei Metalli non Ferrosi e Materie Prime (…). Ogni anno mettiamo in guardia i nostri lettori sul possibile andamento nervoso dei mercati estivi. Il fatto è che l’assenza di molti operatori e la minore liquidità rendono tutti i mercati molto più fragili, in questo periodo. La crisi cinese e le tensioni per le prospettive della politica monetaria americana hanno chiesto un tributo pesantissimo, nei giorni scorsi. Colpite, in particolare, le materie prime.

Come noto, da alcuni anni (a far data dal 2010) abbiamo fatto rilevare, regolarmente, tutti i punti critici del sistema cinese (e dei Paesi emergenti), sia dal lato economico, che da quello finanziario, mettendo in guardia sull’inevitabile crisi che questo sistema (che molti consideravano inattaccabile) avrebbe attraversato. Non perderemo tempo a citare i tanti passaggi dei nostri Report, in merito a questo argomento che, sappiamo, i nostri clienti ben conoscono. Ora siamo arrivati al dunque ed occorre capire e pronosticare quali saranno le conseguenze di medio termine. Nei prossimi Report mensili metteremo in evidenza le nostre nuove analisi e previsioni sugli sviluppi della situazione internazionale (anche positivi per la situazione italiana), alla luce della recente esplosione della crisi cinese. Chi volesse delle anticipazioni, tuttavia, (…).

Ciò premesso, i fattori cui dedicare la massima attenzione, per tutti i mercati, in prospettiva futura, sono, in via generale:

– gli imminenti sviluppi della politica monetaria americana e, soprattutto, la possibilità di inizio dell’operazione di ritorno alla normalità per i tassi di interesse (la prossima  riunione della Federal Reserve è prevista per il 16-17 settembre;

– sviluppi della situazione cinese, sia dal lato dell’andamento del mercato azionario che da quello di altre iniziative in senso espansivo, da parte del Governo:

– il valore del dollaro, che sarà, in buona parte, risultato degli altri due fattori sopra citati, oltre che dei più recenti fondamentali dell’economia americana.

Da tutto ciò dipenderanno la possibile stabilizzazione dei mercati o la continuazione, anche attraverso altre fasi drammatiche, della crisi.

Quanto alle materie prime ed ai metalli in particolare, ciò che potrebbe far cambiare la direzione dei prezzi saranno, soprattutto i tagli della produzione.

I mercati, la prossima settimana

In estrema sintesi, l’attenzione degli operatori sarà concentrata, in prevalenza, sui nuovi indicatori PMI di vari Paesi, ma soprattutto su quello cinese, una cui lettura diversa da quanto atteso potrebbe generare nuova volatilità sui mercati.

In secondo luogo ci sono i nuovi dati sul mercato del lavoro americano (in base ai quali il mercato potrà formarsi un’idea più chiara sul prossimo comportamento della Fed), che saranno diffusi venerdì 4 settembre.

Poi, la riunione di politica monetaria della Bce prevista per giovedì 3 settembre, potrà avere riflessi sul cambio euro-dollaro e dunque condizionare in un senso o nell’altro i mercati e, in particolare le materie prime.

Si tenga presente, infine, la chiusura per festività del mercato americano, lunedì 7 settembre. Tale fatto potrebbe spingere gli operatori ad alleggerire le posizioni su cambi e materie prime, nella seconda metà della prossima settimana, in vista di tre giorni di chiusura del mercato. Con la seconda settimana di settembre la liquidità dovrebbe tornare a crescere e i traders ricominceranno a posizionarsi, scommettendo sulla prossima direzione dei prezzi. In altre parole, i mercati potrebbero vivere una breve fase di range dei prezzi, in attesa della seconda metà del mese di settembre.

La nostra visione di medio-lungo termine continua ad essere quella comunicata nel report annuale e successivi aggiornamenti mensili, cui facciamo rinvio.

Per le nuove indicazioni sull’andamento dei prezzi dei metalli rinviamo, come sempre, al paragrafo “Previsione”.

(…)”. 

RAME

PREVISIONE (prezzi a 3 mesi LME)

Ricordiamo l’importanza dell’area dei 5.000 $, al di sotto della quale le perdite delle imprese minerarie diventerebbero, nel tempo, insostenibili. Nella recente fase di turbolenza dei mercati, è stato raggiunto un minimo assoluto di 4.855.

Un temporaneo rimbalzo, come minimo, è l’ipotesi ora privilegiata. Quattro fattori saranno decisivi, nel prossimo futuro: tagli della produzione, valore del dollaro, andamento dei mercati azionari, prospettiva della politica monetaria statunitense.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi a breve termine in un’area di valori compresa tra:

 

                                       5.470 e 4.930 $.

 

Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri reports annuali e mensili.

 

ALLUMINIO PRIMARIO

PREVISIONE (prezzi a 3 mesi LME)

Il tracollo dei prezzi durante la fase più acuta della crisi del mercato azionario cinese ha portato le quotazioni fino all’area 1.500 $, da cui è cominciato il rimbalzo. Consistenti ordini d’acquisto sono giunti tra i 1.550 e i 1.520 $.

Ricordiamo che il mercato attende possibili tagli consistenti alla produzione.

In assenza di questi, la dinamica dei prezzi del metallo non potrà che essere ulteriormente ribassista.

Allo stato attuale, tuttavia, un rimbalzo dei corsi, anche consistente, è possibile e probabile.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi a breve termine in un’area di valori compresa tra:

                                    1.665 e 1.570 $.

Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri reports annuali e mensili.

 

NICHEL

PREVISIONE (prezzi a 3 mesi LME)

Il crollo dei prezzi dei giorni scorsi, fino all’area dei 9.000 $, ha visto un buon numero di chiusure di posizione da parte dei ribassisti. E’ quindi iniziato un rimbalzo che ha portato i prezzi del nichel di nuovo oltre quota 10.000.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi a breve termine in un’area di valori compresa tra:

                                     10.550  e 9.650 $.

Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri reports annuali e mensili.

 

ZINCO

PREVISIONE (prezzi a 3 mesi LME)

Una pioggia di vendite hanno colpito uno dei metalli favoriti dagli analisti per il 2015, portando i prezzi fino all’area 1.680. Proprio la relativa miglior resistenza dei corsi dello zinco, nell’ultimo periodo, ha attirato la speculazione, durante le fasi più pesanti della crisi cinese. Ora ci sono le potenzialità per un ulteriore  rimbalzo.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi a breve termine in un’area di valori compresa tra:

 

                                    1.880 e 1.770 $.

 

Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri reports annuali e mensili.

 

PIOMBO

PREVISIONE (prezzi a 3 mesi LME)

Crollo dei prezzi, nei giorni della crisi di borsa partita dal mercato cinese. I corsi hanno raggiunto valori minimi in area 1.620$, da cui è iniziato un rimbalzo fino e  oltre i 1.700, che potrebbe avere seguito.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi a breve termine in un’area di valori compresa tra:

                                     1.760  e 1.675 $.

 

Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri reports annuali e mensili.

(…)” 

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mg@mercatiefuturo.com