Rame, le pressioni ribassiste continuano

Il mercato dei metalli non ferrosi resta scettico sulle prospettive dei consumi

Nelle scorse settimane avevamo parlato degli acquisti da parte dei fondi d’investimento che, evidentemente, ritenevano convenienti le quotazioni, in una prospettiva di medio periodo. I prezzi del rame e degli altri metalli, tuttavia, continuano a scendere e si può notare una costante presenza della speculazione ribassista, che ancora non accenna a ritirarsi, ma adotta una strategia d’incursioni rapide e ripetute, consentendo al mercato di rimbalzare, di tanto in tanto, ma solo per poter tornare a vendere a prezzi migliori. Anche le ricoperture, in tale contesto, continuano a far rimbalzare le quotazioni, di tento in tanto, ma appunto di rimbalzi tecnici si tratta e null’altro, almeno per il momento.

In tale scenario, il rame ha recentemente violato quota 6.000 $ al ribasso, al London Metal Exchange, incidendo negativamente sul sentimento dei traders. Le prospettive del metallo rosso appaiono critiche, anche perché esso ha mantenuto prezzi elevati più a lungo rispetto al resto del comparto dei metalli non ferrosi e, pertanto, appare oggi, potenzialmente, in condizioni di maggiore fragilità. I consumi cinesi non si rivitalizzano, nel mercato in generale c’è abbondante offerta di prodotto, la ripresa del settore immobiliare cinese resta una chimera e, per questi motivi, uniti ad un contesto economico-finanziario internazionale ancora pesante, il pessimismo non può non prevalere. A ciò si aggiunga, infine, la recente decisione cinese di utilizzare, nel settore elettrico, cavi d’alluminio a basso voltaggio, in sostituzione di quelli in rame.

Gli altri metalli non possono contare su fondamentali migliori ma, fatto importante, hanno perduto parte del proprio valore di borsa ben prima del rame e possono beneficiare, a volte, di fattori esterni, non legati ai consumi reali e tali da sostenerne, almeno temporaneamente, le quotazioni. Pertanto, il potenziale di ribasso dei prezzi per i non ferrosi diversi dal rame dovrebbe essere minore.

Tutti i metalli hanno sofferto, nelle ultime sedute dell’LME, compreso il nichel i cui prezzi, in precedenza, erano stati sostenuti da fattori di tipo tecnico legati al mercato finanziario cinese.

Come abbiamo anticipato nelle scorse settimane, riteniamo probabile che, per i prossimi tempi, i prezzi dei metalli si muovano all’interno di “forchette” di valori, complice anche il calo di liquidità tipico della fase estiva.

Il mercato, la prossima settimana

La prossima settimana l’attenzione degli operatori sarà concentrata, soprattutto, sulla riunione della Federal Reserve americana, prevista per mercoledì 17. Tale fatto, con i suoi inevitabili riflessi sulle quotazioni del dollaro, potrà indicare la strada dei prezzi dei metalli, a breve termine. Sullo sfondo,  possibili sviluppi o nuove prospettive per la crisi greca, saranno decisive nel condizionare l’avversione/propensione al rischio degli operatori.

 

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