Rame, quale futuro per i prezzi?
Anche quest’anno il prezzo di borsa del rame (LME) si sta mantenendo con precisione all’interno della fascia di valori ipotizzata a gennaio, in una prospettiva a 12 mesi, nei report annuali per i nostri clienti. Da inizio anno le quotazioni si sono mosse tra minimi pluriennali in area 5.300 $ ed il recente massimo in prossimità di 6300 $, un prezzo ancora lontanissimo (-40%) dai massimi del 2011.
Dopo un effimero ritorno d’entusiasmo, nelle ultime settimane, attualmente il mercato si è fatto più prudente e, se gli operatori sembrano concordare su una buona potenzialità di recupero dei corsi, non c’è unanimità sui tempi di detta ripresa.
La situazione cinese resta fondamentale, ma i traders non si sono fatti entusiasmare eccessivamente né dalle nuove misure monetarie della People’s Bank of China, né dagli incentivi (in particolare sgravi fiscali) per stimolare il mercato immobiliare, adottati di recente dall’amministrazione cinese.
Qualcuno ipotizza l’intervento diretto dello Stato cinese nell’acquisto diretto di metallo, come già avvenuto in passato, vista la convenienza dei prezzi rispetto al massimo storico, altri motivano un certo ottimismo con ragioni (diverse) legate al possibile restringersi dell’offerta mondiale; sempre in Cina, ci sono poi ragioni legate alle nuove politiche ambientali ed altri motivi di natura fiscale che vanno considerati.
Tuttavia, più in generale, probabilmente i traders rimangono scettici sulla possibilità che Pechino riesca a rilanciare il mercato immobiliare e preferiscono attendere segnali più precisi e concreti di una svolta dell’economia cinese verso un nuovo modello di sviluppo.


