METALLI, I COMPRATORI ESITANO, I RIBASSISTI PREVALGONO

L’entusiasmo si spegne, preannunciando altre difficoltà per il mercato…

Dal nostro REPORT SETTIMANALE sui metalli industriali:

“(…) Prezzi dei metalli industriali ancora in discesa e mercato delle materie prime fiacco. Alla fine del mese di ottobre  il bilancio è pessimo, con quotazioni di nuovo nell’area dei minimi dell’anno. Ciò è avvenuto in una settimana in cui, al contrario, i mercati azionari hanno segnato performances altamente positive (ottobre è stato il miglior mese dal 2011) e le borse americane si riportano sui livelli massimi assoluti.

Evidente, a questo punto, è la divergenza che caratterizza questo periodo, in cui i mercati azionari mondiali soli reagiscono positivamente alle politiche monetarie adottate dalle maggiori banche centrali del mondo, nessuna esclusa. Le materie prime e i metalli industriali, per quanto attiene al principale oggetto del presente report, non riescono invece a trarre alcun beneficio dalle politiche monetarie ultraespansive in atto. Cosa è cambiato rispetto al passato? La situazione cinese, da un lato, appare come il tallone d’Achille dello scenario internazionale, impedendo la ripresa del settore delle commodities. Il boom economico cinese è stato uno dei principali presupposti dello storico ciclo rialzista delle materie prime iniziato col nuovo secolo.  

Su un altro piano e, precisamente, sul versante valutario, è venuto meno un altro caposaldo del ciclo rialzista delle materie prime: la relativa forza del dollaro e la divergenza delle politiche monetarie tra America e Europa, nel contesto attuale, annullano la componente di spinta ai prezzi delle materie prime che in passato aveva trovato fondamento anche nello svilimento della valuta americana rispetto alle altre, anche nella perdita di potere d’acquisto del dollaro stesso, nel sistema monetario internazionale.

A questo punto, vista l’insensibilità dei prezzi delle materie prime alle politiche espansive delle banche centrali, il mercato avrà attenzione soltanto per gli sviluppi positivi e concreti dell’economia reale, in assenza dei quali cadrà ogni ragion d’essere, ogni giustificazione, per una definitiva e solida ripresa dei corsi delle materie prime stesse e dei metalli industriali.

 

              COSA ATTENDERSI A BREVE TERMINE

In relazione a quanto affermato sopra, nello scenario, si può ben dire che l’attenzione dei traders, a breve termine, sarà rivolta soprattutto ai tanti dati del calendario economico-finanziario di prossima pubblicazione e in particolare ai nuovi indicatori PMI dei maggiori Paesi del mondo. La presenza delle nuove comunicazioni sul mercato del lavoro statunitense a fine settimana (venerdì 6 novembre) consiglierà cautela ed è improbabile che nuove iniziative di particolare rilievo vengano assunte dai traders, in attesa di tali dati.

 

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La recente dinamica dei prezzi dei metalli di base sembra aver negato l’ipotesi di definitiva inversione di tendenza dei medesimi. Pertanto, appare lecito attendersi un andamento ancora improntato a prevalente debolezza. Tale movimento potrebbe riguardare soprattutto il rame, per il quale il rischio, una volta abbandonata quota 5.000 $, è di dirigersi verso l’area di valori compresa tra 4.500 e 4.200 $.

Inevitabile che, in questo caso, la fiacchezza delle quotazioni del metallo rosso finisca per ripercuotersi sul resto del comparto, anche nelle situazioni meno compromesse e negative, dal punto di vista dei fondamentali (nichel, zinco, piombo).

 

ALLUMINIO-300x168

L’alluminio potrebbe continuare a soffrire, dal momento che le riforme in atto nel settore energia, in Cina, stanno abbattendo i costi di produzione.

 

                                  IL FATTORE DOLLARO

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Il comportamento del dollaro americano continuerà a condizionare il mercato a breve, in attesa di conferme in un senso o nell’altro dall’economia reale. Come noto, la nostra previsione (di maggio-giugno scorsi), che continuiamo a confermare, è di un movimento del cambio euro-dollaro in un’area di valori compresa tra 1.0800 e 1.1800. Oltre a tener conto dei fattori di natura economica e finanziaria, (…), in questi giorni abbiamo provveduto ad una rielaborazione delle nostre previsioni sui metalli a breve, sulla base delle stime relative alla futura dinamica del cambio euro-dollaro, fino a fine anno, che confermiamo di nuovo nel senso sopra indicato.

Il risultato finale si traduce nella sintetica indicazione contenuta nel consueto paragrafo “Previsione”. (…)”

<< La nostra visione di medio-lungo termine continua ad essere quella comunicata nel report annuale e successivi aggiornamenti mensili, cui facciamo rinvio.

Per le nuove indicazioni sull’andamento dei prezzi dei metalli rinviamo, come sempre, al paragrafo “Previsione” >>.

 

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