Ferro e Acciaio: mercato contrastato e ancora in attesa di sviluppi

Il mercato di ferro ed acciaio ha visto recentemente un andamento divergente e contrastato. Al sensibile recupero dei prezzi del ferro non ha fatto riscontro un movimento altrettanto favorevole per i corsi dell’acciaio, mentre il mercato dei rottami (USA) ha decisamente perso  terreno.

Posto che il mercato di ferro ed acciaio è solito reagire più a fatti, dati ed eventi cinesi che agli sviluppi della crisi europea, è verosimile che ora l’interesse degli operatori del settore sia rivolto ai “numeri” del PIL, che Pechino comunicherà il prossimo giovedì 18. Qualora venissero confermate le attese per un tasso di crescita del 7,4% sarebbe il livello più basso dal primo trimestre 2009.

I dati resi noti tra sabato ed oggi, peraltro, mostrano per il prossimo futuro un quadro abbastanza favorevole, con ulteriore spazio per manovre monetarie espansive da parte della People’s Bank of China.

Due fondamentali eventi di natura politica, come lo storico Congresso del Partito Comunista cinese e le elezioni presidenziali americane, sono ormai all’orizzonte. Gli equilibri politici che si formeranno a seguito di tali eventi saranno determinanti per il futuro di molte materie prime, ma soprattutto per ferro ed acciaio. Il sensibile rialzo del tasso di cambio yuan/dollaro sembrerebbe, almeno in parte, dovuto al fattore elettorale negli USA.

Sul versante cinese sarà determinante l’indirizzo politico che sarà adottato dalla nuova dirigenza, dopo il Congresso del Partito comunista, soprattutto qualora dovesse emergere la tendenza verso un modello di sviluppo diverso da quello adottato dal Paese finora (e così decisamente connesso all’uso/consumo di materie prime) e che ha prodotto un ciclo rialzista dei prezzi delle materie prime durato alcuni lustri.

In specifico riferimento all’acciaio, la quotazione di Londra (LME) delle billette non ha dato particolari segnali di vita, in un contesto di scambi bassi. La perdurante compressione dei prezzi in area 350 $, tuttavia, farebbe pensare a buone possibilità di un movimento di recupero fino alla delicata soglia dei 400 $, già nel breve. Le quotazioni a Shanghai (rebar) hanno visto un miglioramento dopo la riapertura a seguito delle festività nazionali. Un ulteriore miglioramento sarà legato alle sorti del dato sul PIL cinese di giovedì 18. Meno mossa la situazione a New York dove gli HRC attendono e verosimilmente, attenderanno ancora, gli sviluppi sul versante politico ed elettorale.

Quanto al ferro, il forte recupero dei prezzi dai minimi triennali di settembre (86,70 $ a tonnellata) e dovuto, verosimilmente, a ricostituzioni di scorte da parte dei maggiori insediamenti produttivi, come affermato sopra, non si è ancora tradotto in una spinta di uguale forza per i valori dell’acciaio.

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