Alluminio e Rame: quotazioni in ripresa, con quale obiettivo?

Il forte rimbalzo dei prezzi dei metalli, iniziato in chiusura della scorsa settimana, è avvenuto più sulla base del nuovo accordo raggiunto al summit europeo che per ragioni legate alle aspettative dell’economia. Come altre volte, anche di recente, il peso delle ricoperture di posizione da parte dei ribassisti è stato rilevante.

Dopo la ripresa dei corsi di aprile, maggio e giugno erano stati mesi pessimi per tutti i mercati ed anche per i prezzi  delle materie prime. Il mercato dei metalli non ferrosi, peraltro, ha compiuto esattamente il movimento che ci attendevamo, uscendo definitivamente dalle fasce di prezzi minimo-massimo che ne avevano contenuto la dinamica, nei mesi precedenti. Il mercato, in sostanza, si è comportato come nel 2011, deludendo le ottimistiche aspettative degli operatori dei primi mesi dell’anno per tornare a prudenza e pessimismo legati soprattutto al rallentamento economico in Asia e crisi europea.

Rame a parte,  gli altri “non ferrosi” hanno già toccato tutti i prezzi minimi ipotizzati a gennaio nei nostri reports annuali con previsione a 12 mesi. In qualche  caso i valori minimi sono stati anche oltrepassati richiedendo nuove elaborazioni sulle prospettive del secondo semestre.

Alluminio

Oltre al quadro generale, decisamente poco favorevole, l’alluminio ha particolarmente risentito del crollo dei prezzi petroliferi. Sui minimi recenti il rischio è di nuovo di altri tagli produttivi, anche sul versante della produzione cinese e nonostante la volontà delle autorità cinesi di sostenere il settore, nelle provincie maggiormente impegnate nella produzione di questo bene. La Russia sarebbe preparata ad agire in tal senso, agendo sia sul versante della riduzione di capacità che su quello del taglio dei costi. Di recente le quotazioni erano rimaste sostenute, in prevalenza, per ragioni legate a certi meccanismi di consegna delle scorte LME ed all’andamento del mercato dei premi, più che per il tono della congiuntura internazionale, così come fu in passato per il fatto della relativa indisponibilità di gran parte delle scorte legate come garanzia a contratti di natura finanziaria.

Quanto alle previsioni, nel breve termine sarà interessante osservare se e come l’alluminio (LME 3 mesi) riuscirà a riguadagnare quota 1.960 $. Le analisi e previsioni a più lungo termine sono, come sempre e salvo rare eccezioni, riservate ai clienti.

Rame

Il rame, nonostante tutto, continua a mantenersi su livelli storicamente elevati, se si pensa al crollo che ha caratterizzato l’andamento di altri metalli. Le cronache continuano ad insistere sul fattore legato allo sviluppo cinese e su una possibile ripresa del mercato immobiliare a seguito di eventuali allentamenti delle restrizioni adottate per frenare la speculazione immobiliare (che negli ultimi anni, in Cina, ha sostituito quella di borsa) anche se, negli ultimi tempi, devono essere stati soprattutto alcuni fattori finanziari più che la domanda per consumi reali a sostenere i corsi di questo bene. Quanto al fattore Cina occorre ricordare anche che il Paese è impegnato in una sfida molto importante, ovvero il passaggio ad un’economia fondata sui consumi interni e questo fattore andrà considerato attentamente per valutare le future potenzialità dei prezzi delle commodities. La fase di passaggio potrebbe non essere così fluida e facile.

Nel breve, utili indicazioni verranno dall’osservazione del prezzo del metallo (LME a 3 mesi) nell’area 7.750-7.880, in caso di continuazione del recupero.

Per il resto, la dinamica del prezzo, nel prossimo futuro, sarà legata anche alle prospettive del dollaro e relativo appetito della speculazione per i beni rifugio. Le analisi e previsioni di prezzo a  lungo termine sono, come sempre e salvo rare eccezioni, riservate ai clienti.

Le aziende possono fruire di una prova gratuita dei nostri reports sui metalli non ferrosi facendone richiesta a:
mg@mercatiefuturo.com