Mercati e Futuro

Su euro/dollaro ci siamo espressi più volte, negli ultimi giorni, in modo piuttosto netto e moderatamente pessimistico. Richiamiamo pertanto la nostra previsione del 3 novembre, la cui prima parte è ormai divenuta realtà (perdonerete la manciata di punti di differenza negli obbiettivi, non facciamo i farmacisti…). Vedremo se si avvererà la seconda parte (rottura livello 1.3470 e ritorno a 1.3100) o se il richiamo di quota 1.3800 agirà per l’ennesima volta.

(La nostra previsione dalla scorsa primavera era, come noto, di un livello minimo 2011 tra 1.2900 ed 1.2800).

Nei giorni successivi raccomandammo prudenza e di non essere troppo esigenti nel cercare esasperati ribassi della moneta unica, cosa che pensiamo ancora, almeno in assenza di (imprevedibili) eventi traumatici.

Con i tassi di cambio euro/yen ed euro/chf di nuovo sotto pressione l’euro potrebbe continuare a scendere verso dollaro, ma è opportuno ricordare che il mercato scherza col fuoco e sta sfidando apertamente la Banca centrale svizzera, nonostante i segnali inviati da questo istituto (come dalla Banca del Giappone) in merito all’eccessiva forza della propria valuta, nei mesi scorsi e di recente. Crediamo a questi segnali ed avremmo timore a sottovalutarli. Proprio per la recente ed ostentata fermezza delle intenzioni di queste due banche centrali, non saremmo stupiti nel vedere una prossima caduta di franco e yen, con relativo balzo delle quotazioni dell’euro verso le medesime (cosa che, ovviamente, finirebbe per aiutare l’euro anche contro dollaro USA). Pertanto, una riedizione degli eventi dello scorso settembre è, a nostro avviso, da mettere in conto e questa volta, partendo da un livello di euro/franco svizzero in zona 1.2200-1.2300 si potrebbe andare a finire anche sensibilmente oltre quota 1.3000. D’altro canto, qualora la Swiss National Bank decida di agire nuovamente, dopo la mossa di settembre, non è irragionevole pensare che lo faccia in modo da togliere ogni residuo dubbio sulle sue intenzioni future, mandando in pensione, per un bel po’, uno dei più classici (ed ora ritrovati) beni rifugio.

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