Ultimo trimestre 2011: il dollaro sfida le materie prime?

Con riferimento a tutti i metalli non ferrosi, acciaio, oro, dollaro, abbiamo appena terminato una nuova tornata di ricerche e previsioni sull’ultimo trimestre 2011 e sugli anni successivi. I responsabili aziendali interessati ci possono contattare al solito recapito:

mg@mercatiefuturo.com

Nello spirito di questo blog, peraltro, di mantenere vivo il contatto con le aziende, con il mondo del lavoro legato a commercio, produzione e trasformazione di materie prime e spesso coinvolto negli scambi internazionali, con relativo rischio di cambio, scriviamo questo nuovo commento ai movimenti dei mercati.

Mentre pubblichiamo queste righe l’euro sta lottando per mantenersi al di sopra della fascia di valori compresa tra 1.3470 ed 1.3360 che da sempre costituisce una barriera difficile (cosa che di regola implica una non brevissima permanenza del tasso di cambio in questa area). Già nei giorni scorsi si vedeva chiaramente che la vita della moneta unica sopra quota 1.3650 (il massimo settimanale è stato 1.3690) non era facile ed immaginiamo una nutrita presenza di flussi a favore del dollaro (soprattutto corporate) in occasione della chiusura del trimestre. Oggi è l’ultimo giorno del trimestre e potrebbero essere ancora presenti flussi di questo tipo. Da lunedì comincerà un nuovo periodo dell’anno e da questo punto di vista potremo vedere un mercato non condizionato da scadenze, come invece l’attuale. Nella direzione del ribasso, la fascia di valori di 1.3470-1.3360 ha evidentemente continuato a stimolare l’appetito degli operatori, impedendo più forti discese. Determinante nei prossimi tempi saranno, ovviamente, le notizie sulla crisi dell’euro e l’appetito degli operatori (soprattutto Asia e Medio Oriente) verso i titoli governativi di alcuni paesi europei.

A questo punto, non abbiamo alcuna intenzione di formulare previsioni per oggi, ovvero su come andrà una giornata di venerdì, il giorno più difficile e prodigo di sorprese della settimana, da sempre. L’esperienza ci ha insegnato che il venerdì tutto può succedere, e non saremmo affatto stupiti di vedere l’euro in zona 1.3800 tra il pomeriggio e la mattina di lunedì, con conseguente coda per il rimbalzo di metalli e materie prime in genere. Vogliamo solo ribadire la nostra immutata opinione sul più lungo periodo, circa un andamento del tasso di cambio euro/dollaro in direzione del livello di 1.2880 una volta superata la fascia di valori sopra indicata. Questo entro ottobre, mentre non possiamo parlare qui dell’obbiettivo di fine anno, in quanto riservato ai nostri clienti. Un nuovo fattore, a nostro avviso, sta da qualche tempo segnalando un futuro ancora decisamente favorevole al dollaro. Il comportamento di tre valute come dollaro canadese, australiano, neozelandese, infatti, sembra voler segnalare che il rialzo del dollaro USA contro tutte le altre monete, non è terminato.

Un altro trimestre volatile e teso attende, verosimilmente, i metalli non ferrosi ed in misura minore l’acciaio. Lo stesso vale per le quotazioni petrolifere. Tra fattori pro e fattori contro, i secondi dovrebbero ancora decisamente prevalere, con la possibilità di spingere i prezzi verso aree non lontane dai costi (per alcuni metalli) e conseguente restrizione dell’offerta. Tra le tante variabili destinate ad influire considerevolmente sul futuro e che non possiamo esaminare qui perché esulano dall’obbiettivo di questo blog, vogliamo ricordare almeno un tema particolare, al quale abbiamo dedicato attenzione dalla primavera. Ci riferiamo alle importazioni cinesi di metalli non legate al diretto consumo degli stessi, ma funzionali ad operazioni di finanziamento di tante aziende cinesi a corto di liquidità. Tale fenomeno, di cui abbiamo riferito qui, potrebbe aver distorto prezzi ed aspettative dei mercati, fornendo un poco realistico quadro dell’economica cinese e del consumo di materie prime. La domanda è ora se ed in qual misura le nuove disposizioni adottate dalla Banca centrale cinese porteranno altre liquidazioni sul mercato dei metalli oppure, al contrario, ad una temporanea intensificazione del fenomeno, almeno per qualche mese, visto che l’effetto delle nuove disposizioni di politica monetaria della People’s Bank of China non è immediato, ma ampiamente differito nel tempo. I prossimi dati sull’import cinese di metalli saranno interessanti, in merito. Al tempo stesso occorrerà valutare anche l’ipotesi di una prematura fine della manovra restrittiva di poltica monetaria in atto in Cina, nel corso del nuovo trimestre, per effetto della crisi internazionale e visto che anche l’economia cinese ha cominciato a perdere colpi.

Per un riepilogo delle previsioni di prezzo di metalli non ferrosi ed acciaio (tutte compiutamente realizzate) rinviamo all’archivio mentre, per qualche novità, appuntamento ai primi giorni della prossima settimana…

I metalli preziosi sono sempre al centro dell’interesse di un pubblico crescente e sempre più avido d’informazioni e pareri. Il nostro, in merito, è stato molto chiaro e preciso e desideriamo solo ribadire l’opinione di un ulteriore calo delle quotazioni dell’oro. Si vedano in merito gli articoli precedenti o l’archivio.

In attesa che passi anche questo venerdì di fine trimestre (con qualche sorpresa pomeridiana?) auguriamo a tutti i lettori un sereno fine settimana.

mg@mercatiefuturo.com